Gino Strada sulla Liberazione di Silvia Romano – 12/05/2020

«Silvia ha fatto bene a non starsene a casa sua»

 


 

 

 

“Gino Strada, fondatore di Emergency, “hanno liberato Silvia Romano…”

GINO STRADA: “Silvia ha fatto bene a non starsene a casa sua. L’Italia è piena di ragazze come lei. Chi la critica utilizza luoghi comuni banali: la solidarietà cambia la vita alle persone»

GINO STRADA: “Una bellissima notizia. Era passato davvero tanto tempo. Anche le notizie che filtravano erano diminuite, un’altra cosa che affievolisce le speranze. Immagino quello che ha passato questa ragazza e la sua famiglia. Non so la dinamica della sua liberazione ma mi sembra del tutto irrilevante.”

“In questo anno e sette mesi, per molti Silvia Romano è stata l’immagine dell’Italia migliore.”

“È così. Chi sceglie di andare in posti pericolosi o dove ci sono grandi difficoltà, solo per portare aiuto, merita tutto il nostro sostegno. È un pezzo di Italia che mi piace molto. Mi spiace solo che arrivi a Milano quando ancora c’è questa situazione.”

Ma c’è anche chi ha avuto da dire su Silvia Romano. «Una ragazza avventata», il giudizio più leggero. Come risponde a queste persone?

“Sono solo banalissimi luoghi comuni. Sintetizzabili in una frase sentita mille volte. “Se stava a casa sua non succedeva niente”. Sono frasi solo frutto di leggerezza, ignoranza e indifferenza. Non è vero che se stava a casa sua non cambiava niente. La solidarietà cambia la vita alle persone, anche a quelle che non conosciamo di persona e stanno in luoghi lontani.”

“E’ un po’ la sua storia.”

“Sono partito con Emergency alla fine degli Anni Ottanta. Sono scelte che si fanno e basta, non c’è bisogno di giustificarle. È meglio per tutti che ci sia questo tipo di solidarietà. Anche se non viene riconosciuta sempre, specialmente ora che regnano indifferenza ed egoismo.”

“Poi c’è chi anche questa volta tirerà in ballo che per liberarla lo Stato ha dovuto pagare.”

“Non è vero che si sia sempre pagato. E poi io non mi scandalizzo se uno Stato paga per liberare un connazionale rapito in zone difficili. E a chi obietta che con quei soldi si poteva fare altro e meglio, ricordo che si sta parlando di questi tempi di commesse per sottomarini militari e per gli aerei F35. Quelli sì sono soldi inutili.”

“Con il coronavirus abbiamo visto mobilitarsi tanti volontari, medici, infermieri, gente comune. Non è che alla fine la generosità di Silvia Romano ha mille forme?”

“La motivazione è la stessa. Non è una cosa che va giustificata. Se io vedo qualcuno per strada che sta male va aiutato o no? Aiutare mi sembra un atteggiamento più umano di chi continua la sua strada indifferente. Cosa per altro che sembra essere incoraggiata da alcuni pensieri politici e da comportamenti conseguenti. Stiamo vivendo un momento di odio sociale che non ho mai visto in tutta la mia vita e sono nato nel 1948. Forse è un qualcosa che hanno visto quelli nati venti anni prima di me. L’Europa è stata devastata dalla guerra. Si fa fatica a descrivere con le parole quello che è successo in quegli anni. In molta gente questa cosa non ha lasciato memoria. Colpa anche dei politici certo. Pensiamo, e qui torno al discorso sulla solidarietà verso chi non si conosce, a quello che è successo sui migranti. La questione dei migranti a messo a nudo quello che è davvero l’Europa, altro che la favola bella che continuano a raccontarci. L’Europa come frontiere è un’idea hitleriana.”

“Aiutiamoli a casa loro…” – “Alla fine non è la cosa che stava facendo Silvia Romano o sta facendo lei da una vita?”

“Io li aiuto a casa loro da 35 anni. Ma non c’è contrapposizione sulla solidarietà che si fa all’estero o che si può fare anche qui. Costruire un ospedale dove c’è bisogno è più utile che far venire qui i feriti. Chi dice “aiutiamoli a casa loro” non ha mai mosso un dito.”

“Ma oggi le Silvia Romano sono un’eccezione?”

“Ce ne sono tanti che praticano volontariato in Italia o altrove. Sto trovando sempre più ragazzi che vengono da noi e si mettono a disposizione, lavorano gratis con coscienza e senza pensare al proprio tornaconto personale. Ritengono che sia un loro dovere. È davvero l’Italia migliore.”

“Ma a proposito di Italia, trovandosi in un suo ospedale in Afghanistan o chissà dove, non ha mai pensato che, voltandosi, dietro non c’era proprio niente? Non lo Stato almeno.”

“Regolarmente. Dalla politica non ci si può aspettare un sostegno all’impegno umanitario. Al di là delle parole fumose e di circostanza. Se volete fare qualcosa tagliate le spese militari. Non lo fa nessuno, a destra ma nemmeno a sinistra. Per fortuna ci sono ragazze come Silvia Romano.

Fonte: lastampa.it - 12/05/2020
Gruppo Emergency di Prato/Facebook